26 Gen A cena con i Maestri del Gusto
Maestri del Gusto di Torino e Provincia è un’iniziativa di Slow Food e Camera di Commercio di Torino che riunisce le eccellenze di piccoli produttori, artigiani e commercianti del territorio.
Siamo orgogliosi di aver partecipato alla serata di degustazione dei Maestri del Gusto di Torino e provincia.
Siamo arrivati in Piazza Vittorio portando il nostro Carnaroli nella cucina di Opposto.
Eugenio l’ha cucinato con salsiccia e con la birra Asia del Birrificio Gilac, una rossa ramata doppio malto a bassa fermentazione. Poi il risotto è stato coronato da un gelato al grana 12 mesi con profumo di sedano, creato da Riccardo Serra della Gelateria La Tosca.
Qui le sensazioni di gusto sono infinite, in poche forchettate mandiamo le papille gustative sull’ottovolante.
La birra Asia -che assaggiamo in accompagnamento al risotto di cui è ingrediente- ha un suo peculiare gusto carezzevolmente dolce e amaro, che già di per sé è un contrasto.
La salsiccia sminuzzata finemente nel risotto si sposa tradizionalmente alla perfezione con la birra. E sopra, il gelato al grana. Qui il sentore di latte è intenso e avvolgente, è il gelato stesso a fare sul palato da mantecatura al risotto. Il profumo di sedano che Riccardo Serra ha magistralmente aggiunto dona la necessaria freschezza a questi ingredienti intensi, e il tocco finale di aceto balsamico è l’ideale “digestivo” di un piatto così complesso.
Giorgio ha invece cucinato un risotto al Serpoul e robiola, la cui ricetta avevamo già proposto sulla nostra pagina facebook. Il Serpoul è il liquore che il Maestro del Gusto Bernard crea dall’infusione dei fiori di timo serpillo, e che rilascia un’intensa forza aromatica.
Giorgio ha variato la ricetta per mettere in maggior evidenza il profumo del Serpoul: invece di usarlo a sfumare sul riso tostato, ha preferito aggiungerlo a fine cottura, addirittura dopo la mantecatura con la robiola piemontese. E il risultato gli dà ragione: l’insieme è di una morbidezza ineguagliabile, il Carnaroli con la sua spettacolare consistenza, fa da letto alla morbidezza della robiola e al profumo erbaceo di montagna del Serpoul. La sensazione è di gustare una “toma del fen” che per incanto si è trasformata in risotto.
Grazie agli chef Giorgio ed Eugenio di Opposto che hanno cucinato queste meraviglie, e grazie ai Maestri del Gusto che ci hanno accolto fra queste deliziose eccellenze piemontesi.
Mauro Marinoni
Torinese da generazioni, buongustaio dalla prima pappa cucinata da mamma, food-teller dalle elementari quando nel tema libero scelsi di raccontare come aiutavo la zia delle Langhe a fare gli agnolotti. Volevo fare il pianista, l’archeologo, il poeta e lo chef.
Come il pianista sto alla tastiera (anche se di un Mac e non di uno Steinway).
Come l’archeologo scavo alla ricerca delle storie che ci sono dietro al cibo.
Come il poeta racconto queste storie.
Come lo chef mescolo belle parole e buon gusto.
Perché la prima sensazione gustativa non avviene in bocca, ma con i ricordi e le emozioni che il cibo evoca: le papille gustative dell’anima, insomma.